“Il guerriero della luce sa che è impossibile vivere in uno stato di completo rilassamento. Ha imparato dall’arciere che, per scagliare lontano la freccia, è necessario mantenere l’arco ben teso. Ha appreso dalle stelle che solo un’esplosione interna consente loro di brillare. Il guerriero nota che il cavallo, al momento di superrare un ostacolo, contrae tutti i muscoli. Ma egli non confonde mai tensione con nervosismo”.
Coelho P., 1997, Manuale del Guerriero della Luce
La definizione di stress in Galimberti (2018, Nuovo Dizionario di Psicologia, Milano, Feltrinelli) specifica “una reazione emozionale intensa ad una serie di stimoli esterni che mettono in moto risposte fisiologiche e psicologiche di natura adattiva” (p. 1230).
In generale lo stress è la risposta alla condizione in cui un soggetto si trova quando viene sottoposto a richieste ambientali (esterne) e alle caratteristiche (interne) della persona stessa di fronteggiare tali richieste, in cui le risorse adattive, in quel dato momento del suo ciclo vitale, possono non essere soddisfacenti o si combinano con la parte emotiva e dei ricordi utili a generare ulteriore stress.
Nello stress è anche il corpo che parla.
La percezione dello stress avviene in maniera processuale. Il primo indicatore è il corpo che, in modo cosciente ma anche inconscio, risponde con sintomatologie specifiche quali cefalee, disturbi gastro-intestinali, malattie cutanee ed altre forme psicosomatiche. Successivamente l’individuo tenta di non fare emergere le sensazioni negative quali ansia, tensione non adattiva e fatica. Infine, qualora la pressione dello stimolo diventa pia più pronunciata da impedire alla persona di rimanere in questa seconda fase del processo, si passa all’esaurimento ovvero alla condizione in cui si è maggiormente esposti a sensazioni dolorose, con reazioni sia fisiche che psichiche.
Ad ogni modo il livello di stress percepito è interconnesso sia con il tipo di stimolo che con la valutazione soggettiva dello stimolo da parte dell’individuo in questione (quindi dalla percezione cognitiva personale), sebbene possano esserci condizioni percepibili in maniera oggettiva come stressors, ovvero eventi stressanti, quali: la perdita reale o immaginaria di oggetti o persone, situazioni luttuose; una minaccia fisica o psichica; la frustrazione dei bisogni fondamentali, come descritti da Maslow (i bisogni del sé, l’autorealizzazione; i bisogni sociali, stima e senso di appartenenza; i bisogni primari, di sicurezza e fisiologici).
Holmes e Rahe, in Galimberti (2018) offrono delle osservazioni riguardo lo stress e i cambiamenti importanti nella vita di una persona, che è costretta ad una risposta di adattamento; tra i fattori di maggiore rilevanza susseguono: la gravità di un evento, la perdita di una persona cara, la durata di un’attesa, il grado di minacciosità di una situazione, la capacità o l’incapacità di controllare le alternative prevedibili.
Strategie per gestire lo stress: accenni
Di fronte a questo tipo di stato d’essere l’individuo può mettere in campo diverse strategie di coping ovvero di adattamenti utili a fronteggiare tali situazioni. Folkman e Lazarus (1984, in Casadei e Traisci, 2013) distinguono due tipologie di fronteggiamento: il coping centrato sul problema, ovvero il cercare di risolvere il problema stesso; il coping centrato sull’emozione, quindi il mettere a fuoco l’emozione che ne deriva, cercando di affievolirne l’impatto, laddove non sia possibile avere un’alternativa a disposizione.
Entrambe portano il soggetto ad acquisire le competenze necessarie per scagliare, come un buon arciere, la freccia lontano, mantenendo l’arco ben teso con la giusta tensione, senza oltrepassare il confine delle proprie risorse a disposizione, e per questo, con le parole di Coelho “non confondendo la tensione con il nervosismo”.
Casadei I., Traisci T. (2013). Felicemente stressati, ed. la Meridiana, Bari
Coelho P. (1997). Manuale del guerriero della luce, Bompiani, Milano.
Marmocchi P., Dall’Aglio C., Zannini M. (2004). Educare le life skills, Erickson, Trento.
Galimberti U. (2018). Nuovo dizionario di psicologia. Feltrinelli, Milano.
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