“ABBIAMO FACCE CHE NON CONOSCIAMO
CE LE METTETE VOI IN FACCIA PIA PIANO. […]
SIAM QUELLI LA’ SIAM QUELLI LA’ SIAM QUELLI LA’.
QUELLI TRA PALCO E REALTA’ ”.
Ligabue L., 1997, Tra palco e realtà, Su e giù da un palco.
“Nel mezzo” è il luogo in cui si intrecciano eventi di vita e storie di passioni, è anche il tempo in cui, dopo un lungo peregrinare, si trova il piacere e l’esigenza di fermarsi: nel mezzo, il bivio.
Il teatro è il luogo in cui la nostra persona si incontra con il nostro personaggio: entrambi esistono in noi ma non sempre sono equidistanti dalla “rappresentazione scenica” degli ambienti in cui viviamo.
Scegliere di conoscere le differenze e le somiglianze dei due “attori” o delle due parti che vivono in noi è assecondare il desiderio di verità che abita negli animi umani, alcuni un po’ più avvezzi a questi linguaggi altri più disorientati ma sempre anelanti.
Tra palco e realtà.
“Nel mezzo” è fisicamente lo spazio in cui si osserva, si riflette e si decide; tra palco e realtà.
E’ la condizione in cui si mescolano i saperi, le passioni, le esperienze, i desideri, in cui tutto si rimescola e prendono forma persone nuove.
Gli intrecci delle storie di vita familiare hanno in seno infinite domande o meglio, numerose curiosità da esplicitare e portano strutturalmente in sé la scoperta di possibili connubi: l’azione nel mezzo della scena, delle scene, di atti, quelli di una delle tante commedie di vita in cui la tristezza e il dolore si possono alleggerire con l’ironia, non per questo sminuirne la consistenza ma attribuire un valore aggiunto, forse sapienziale, a chi riesce a prendere in mano la propria vita con resilienza, nonostante tutto.
[tratto da Valentini M., La famiglia Persona. Vite in medi-Azione! Tesi in mediazione sistemica, 2015/2016].
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