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Immagine del redattoreMariasole Valentini

IL SENSO DEL LIMITE. Il limite come linea di confine tra i compiti di sviluppo.

Il limite può essere considerato come una linea di confine che separa un inizio e una fine, un prima e un dopo: se ad esempio prendessimo in considerazione il ciclo evolutivo di una persona, ovvero, l’individuo nel suo normale sviluppo temporale e prosieguo delle fasi dello sviluppo del suo ciclo di vita, quindi dei compiti evolutivi ad esso connessi, si potrebbe tracciare una linea immaginaria al solo scopo di evidenziare i passaggi fondamentali che sono stati fatti o che ancora devono essere compiuti: dalla coppia, il cui scopo è quello della conoscenza reciproca, alla famiglia, in cui si continua a crescere nell'intimità e nella progettualità con l'arrivo dei figli che segna un cambiamento importante anche per il mantenimento degli equilibri nella relazione; si susseguono poi le tappe con la crescita dei figli stessi, dall'infanzia alla pre-adolescenza, all'adolescenza con le sue tempeste fisiche ed emotive.


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IL SENSO DEL LIMITE. Il limite come linea di confine tra i compiti di sviluppo.

La linea temporale poi fotografa la famiglia con i giovani adulti che si affacceranno al mondo procedendo con le loro scelte fino a lasciare la famiglia di origine, in cui la coppia genitoriale si ritrova a fare i conti come "nuova coppia", con in mano valigie piene di esperienze, ricordi, competenze e nuove attitudini da poter coltivare insieme o singolarmente.


Quando le cose non vanno come si vorrebbe ma si cresce personalmente

Le tappe di questo sviluppo possono essere bloccate da eventi considerabili come traumatici ovvero “portatori di ferite”, che sono indipendenti dalla persona e le cui conseguenze possono essere più facilmente o meno gestibili, a seconda delle personali risorse, del contesto relazionale e sociale di cui si dispone: ne consegue che una persona che può attingere da una rete sociale, amicale o familiare importante, con un maggiore livello di risorse emotive e cognitive, a parità di evento traumatico, può affrontare meglio un dato trauma, ricavandone addirittura una ulteriore crescita personale.


Spunti di riflessione

  1. In che posizione del ciclo di vita posso identificarmi?

  2. Che tipo di difficoltà sto vivendo rispetto al limite individuato, ovvero, alla linea di confine che indica il posizionamento personale?

  3. Quali risorse relazionali, familiari e sociali posso considerare appartenere alla mia vita?

  4. Quali relazioni posso riuscire a coltivare in maniera più efficace?



 

Andolfi M., D'Elia A., 2007, Le perdite e le risorse della famiglia. Raffaello Cortina Editore, Milano.

Scabini E., Cigoli V., 2000, Il famigliare. Legami, simboli e transizioni. Raffaello Cortina Editore, Milano.


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