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  • Immagine del redattoreMariasole Valentini

GRAZIE!

Essere riconoscenti, cioè ri-conoscere che non è il mestiere a fare di quella persona un individuo più degno o migliore di un altro

Riconoscere che ciascuno fa del suo, che può adoperarsi per un senso comunitario di bene

Riportare agli occhi del cuore che dietro una divisa, una uniforme, dietro guanti e mascherina esistono persone, che per lavoro o per senso di responsabilità, per volontariato o per mansione, o ancora, per semplice passione, sono sempre persone:

sono padri e madri di famiglia, genitori che cercano di fare il meglio che possono per i loro figli;

sono figli che accudiscono a casa i propri anziani;

sono gli arruolati del personale sanitario che si ritrovano in trincea e che tentano di sopravvivere non a questa battaglia ma a questo giorno, con l’attesa di ritornare nella propria casa cercando di portarsi dietro solo la propria umanità e sincerarsi che tutti stiano bene;

sono i reclutati delle forze dell’ordine che si trovano a percorrere strade non sempre disseminate di gratitudine;

sono i commessi o le commesse di attività commerciali, quelle strettamente necessarie, a desiderare di fare i conti anche con la gentilezza;

sono insegnanti ed educatori che si spendono per i propri alunni pensandoli con attività didattiche a distanza e che continuano a costruire ponti di futuro.

Sono, sono esseri umani che come tutti vivono il disagio di questa tempestosa battaglia; ad essi si possono poi aggiungere coloro che hanno donato letteralmente la propria vita per scelta.

E la lista è ancora aperta; ma a tutti una piccola e importante parola: GRAZIE.



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